PARTECIPA ALLA MARCIA!
Invito alla partecipazione europea alla Marcia Globale per Gerusalemme
Il 14 gennaio si è tenuta a Roma la prima riunione del Comitato Organizzatore Europeo per la Marcia Globale su Gerusalemme, a cui ha preso parte anche un dirigente di Sumud. Di seguito l'appello conclusivo.
Gerusalemme è stata il centro di riferimento delle tre religioni monoteistiche del mondo per più di mille anni. Questa pluralità è stata minacciata sin dalla creazione dello Stato d'Israele, e ancor di più con l'occupazione di Gerusalemme est e la sua annessione, in violazione del diritto internazionale. Gli abitanti palestinesi di Gerusalemme sono sottoposti ad un continuo processo di espulsione dalla città.
L’85% del suo territorio è stato rubato dai coloni stranieri, mentre lo Stato israeliano distrugge sistematicamente il sostentamento dei Palestinesi. Ogni giorno, lo stato di apartheid di Israele demolisce le case palestinesi. Bande armate israeliane, sostenute dallo Stato, terrorizzano gli abitanti della città vecchia urlando "fuori gli arabi, Gerusalemme è ebrea!". Fanatici religiosi ebrei attaccano persino le donne ebree, se non rispettano le regole derivanti dalla loro interpretazione estremista della religione. Tutto questo accade mentre la gente del mondo arabo chiede a gran voce la democrazia e l'autodeterminazione.
Dopo decenni di sottomissione ad un ordine mondiale dominato dalla NATO e da Israele, le masse arabe hanno cominciato a liberarsi dei loro regimi subordinati e dittatoriali. La gente è scesa in strada in quantità senza precedenti, chiedendo la democrazia e la fine dello sperpero delle risorse dei loro paesi. Per decenni, queste dittature corrotte hanno collaborato con Israele per salvaguardare gli interessi occidentali nella regione. La più chiara testimonianza di ciò è il blocco completo che è stato imposto alla Striscia di Gaza, distruggendo il futuro di un milione e mezzo di Palestinesi.
L'unica reazione degli ultimi colonizzatori al mondo alla crescente protesta è stato un aumento di brutalità. Lo stato di apartheid di Israele si affretta ad agire sul terreno, in particolare a Gerusalemme, prima che l'equilibrio delle forze nella regione si trasformi completamente a suo svantaggio. Ancora una volta, la pretesa di Israele di essere l'unica democrazia in Medio Oriente si rivela come nient’altro che una fandonia razzista, come se soltanto i cittadini ebrei ne avessero diritto.
Oggi, la primavera araba continua ad alimentare il movimento nazionale palestinese. Questa iniziativa della Marcia mondiale a Gerusalemme (GMJ) è una espressione vitale di questo fatto. Ha riunito varie forze da tutta la regione, così come tutte le parti politiche, culturali e religiose, e si va estendendo anche all'Europa.
È pertanto giunto il momento per ognuno di noi di lottare in modo analogo per la democrazia, l’uguaglianza di diritti e l’autodeterminazione per la Palestina occupata. Questo è un dovere in particolare per le forze di opposizione europea perché il sionismo non solo è un prodotto del colonialismo e del razzismo europei, ma gode ancora del supporto della nostra classe dirigente.
La Marcia mondiale per Gerusalemme ha adottato la città delle tre religioni monoteistiche del mondo come simbolo di emancipazione. Nonostante la continua espulsione dei Palestinesi e la giudaizzazione della città, rimane un patrimonio culturale comune dell'umanità, che non potrà mai essere cancellato.
Ci uniamo a questa iniziativa pluralista che trascende i confini culturali e religiosi con una piattaforma politica essenziale, continuando a portare avanti le iniziative passate. È nostra intenzione costruire un ponte per la pace tra la regione araba, l’Europa e le altre parti del mondo.
Ci incontreremo prima della Giornata della Terra il 30 marzo 2012, al Cairo, Amman, Beirut e Damasco per iniziare la nostra marcia comune verso Gerusalemme. In tutte queste capitali, saremo affiancati dai comitati organizzatori locali.
In concomitanza, ci saranno mobilitazioni in tutta la Palestina storica: in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza, in Israele (da parte di musulmani, cristiani ed ebrei) e soprattutto a Gerusalemme.
Noi vi chiediamo di:
a) sottoscrivere l'appello lanciato dal comitato internazionale GMJ
b) costruire comitati organizzatori locali
c) registrarsi per la partecipazione alla marcia
Noi diciamo no al sionismo, ed ad un stato esclusivamente ebraico e coloniale, che reagisce alla legittima lotta del popolo palestinese indigeno con l'espansione del suo dominio dell'apartheid.
Roma, 14 Gennaio 2012
Comitato organizzatore europeo per la Marcia Globale a Gerusalemme
Zaher Birawi, leader attivista palestine
Gretta Duisenberg, Presidente della Fondazione “Stop all’Occupazione”, dirigente del Free Gaza Movement, Paesi Bassi
Leo Gabriel, Giornalista ed antropologo, membro del Comitato Internazionale del World Social Forum, Austria
Dr. Hafiz al Karmi, Presidente del Palestinian Forum, Regno Unito
Mohammad Kozber, British Muslim Initiative
Wilhelm Langthaler, Campo Antimperialista, Coalizione Gaza vivrà, Austria
Mikalis Lukianos, Ship to Gaza, Grecia
Daniela di Marco, Segretaria di Sumud- Volontariato e Resistenza, Italia
Moreno Pasquinelli, Campo Antimperialista, Italia
Ismael Patel, Presidente Friends of Al Qqsa, Regno Unito
Attia and Verena Rajab, Comitato Palestina di Stoccarda, Germania
Elsa Rassbach, regista, giornalista e pacifista di Berlino, Germania
Massimo de Santi, Presidente del Comitato Internazionale per l’Educazione alla Pace, Italia
Per sottoscrivere il documento e l'appello, per partecipare alla marcia inviare una mail a globalmarch@tiscali.it
Il 14 gennaio si è tenuta a Roma la prima riunione del Comitato Organizzatore Europeo per la Marcia Globale su Gerusalemme, a cui ha preso parte anche un dirigente di Sumud. Di seguito l'appello conclusivo.
Gerusalemme è stata il centro di riferimento delle tre religioni monoteistiche del mondo per più di mille anni. Questa pluralità è stata minacciata sin dalla creazione dello Stato d'Israele, e ancor di più con l'occupazione di Gerusalemme est e la sua annessione, in violazione del diritto internazionale. Gli abitanti palestinesi di Gerusalemme sono sottoposti ad un continuo processo di espulsione dalla città.
L’85% del suo territorio è stato rubato dai coloni stranieri, mentre lo Stato israeliano distrugge sistematicamente il sostentamento dei Palestinesi. Ogni giorno, lo stato di apartheid di Israele demolisce le case palestinesi. Bande armate israeliane, sostenute dallo Stato, terrorizzano gli abitanti della città vecchia urlando "fuori gli arabi, Gerusalemme è ebrea!". Fanatici religiosi ebrei attaccano persino le donne ebree, se non rispettano le regole derivanti dalla loro interpretazione estremista della religione. Tutto questo accade mentre la gente del mondo arabo chiede a gran voce la democrazia e l'autodeterminazione.
Dopo decenni di sottomissione ad un ordine mondiale dominato dalla NATO e da Israele, le masse arabe hanno cominciato a liberarsi dei loro regimi subordinati e dittatoriali. La gente è scesa in strada in quantità senza precedenti, chiedendo la democrazia e la fine dello sperpero delle risorse dei loro paesi. Per decenni, queste dittature corrotte hanno collaborato con Israele per salvaguardare gli interessi occidentali nella regione. La più chiara testimonianza di ciò è il blocco completo che è stato imposto alla Striscia di Gaza, distruggendo il futuro di un milione e mezzo di Palestinesi.
L'unica reazione degli ultimi colonizzatori al mondo alla crescente protesta è stato un aumento di brutalità. Lo stato di apartheid di Israele si affretta ad agire sul terreno, in particolare a Gerusalemme, prima che l'equilibrio delle forze nella regione si trasformi completamente a suo svantaggio. Ancora una volta, la pretesa di Israele di essere l'unica democrazia in Medio Oriente si rivela come nient’altro che una fandonia razzista, come se soltanto i cittadini ebrei ne avessero diritto.
Oggi, la primavera araba continua ad alimentare il movimento nazionale palestinese. Questa iniziativa della Marcia mondiale a Gerusalemme (GMJ) è una espressione vitale di questo fatto. Ha riunito varie forze da tutta la regione, così come tutte le parti politiche, culturali e religiose, e si va estendendo anche all'Europa.
È pertanto giunto il momento per ognuno di noi di lottare in modo analogo per la democrazia, l’uguaglianza di diritti e l’autodeterminazione per la Palestina occupata. Questo è un dovere in particolare per le forze di opposizione europea perché il sionismo non solo è un prodotto del colonialismo e del razzismo europei, ma gode ancora del supporto della nostra classe dirigente.
La Marcia mondiale per Gerusalemme ha adottato la città delle tre religioni monoteistiche del mondo come simbolo di emancipazione. Nonostante la continua espulsione dei Palestinesi e la giudaizzazione della città, rimane un patrimonio culturale comune dell'umanità, che non potrà mai essere cancellato.
Ci uniamo a questa iniziativa pluralista che trascende i confini culturali e religiosi con una piattaforma politica essenziale, continuando a portare avanti le iniziative passate. È nostra intenzione costruire un ponte per la pace tra la regione araba, l’Europa e le altre parti del mondo.
Ci incontreremo prima della Giornata della Terra il 30 marzo 2012, al Cairo, Amman, Beirut e Damasco per iniziare la nostra marcia comune verso Gerusalemme. In tutte queste capitali, saremo affiancati dai comitati organizzatori locali.
In concomitanza, ci saranno mobilitazioni in tutta la Palestina storica: in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza, in Israele (da parte di musulmani, cristiani ed ebrei) e soprattutto a Gerusalemme.
Noi vi chiediamo di:
a) sottoscrivere l'appello lanciato dal comitato internazionale GMJ
b) costruire comitati organizzatori locali
c) registrarsi per la partecipazione alla marcia
Noi diciamo no al sionismo, ed ad un stato esclusivamente ebraico e coloniale, che reagisce alla legittima lotta del popolo palestinese indigeno con l'espansione del suo dominio dell'apartheid.
Roma, 14 Gennaio 2012
Comitato organizzatore europeo per la Marcia Globale a Gerusalemme
Zaher Birawi, leader attivista palestine
Gretta Duisenberg, Presidente della Fondazione “Stop all’Occupazione”, dirigente del Free Gaza Movement, Paesi Bassi
Leo Gabriel, Giornalista ed antropologo, membro del Comitato Internazionale del World Social Forum, Austria
Dr. Hafiz al Karmi, Presidente del Palestinian Forum, Regno Unito
Mohammad Kozber, British Muslim Initiative
Wilhelm Langthaler, Campo Antimperialista, Coalizione Gaza vivrà, Austria
Mikalis Lukianos, Ship to Gaza, Grecia
Daniela di Marco, Segretaria di Sumud- Volontariato e Resistenza, Italia
Moreno Pasquinelli, Campo Antimperialista, Italia
Ismael Patel, Presidente Friends of Al Qqsa, Regno Unito
Attia and Verena Rajab, Comitato Palestina di Stoccarda, Germania
Elsa Rassbach, regista, giornalista e pacifista di Berlino, Germania
Massimo de Santi, Presidente del Comitato Internazionale per l’Educazione alla Pace, Italia
Per sottoscrivere il documento e l'appello, per partecipare alla marcia inviare una mail a globalmarch@tiscali.it
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